Mio padre è sempre stato presente, c’era in tutte le occasioni importanti.
C’era quando avevo bisogno di lui, c’era alle partite di calcetto vinte e a quelle perse, c’era alle prime delusioni e alle grandi conquiste.
Come mi voltavo, anche se non mi voltavo, sapevo che lui era li.
Quando se ne è andato il mio mondo è crollato.
La morte uccide chi resta vivo, questo diceva sempre.
Non lo capivo, finchè non l’ho provata sulla pelle.
Il dolore era principalmente mio, per la sua mancanza, per quello che significava per me.
Non ho mai voluto figli perchè non mi sentivo all’altezza, sapevo di non poter arrivare al livello di mio padre e non volevo dare nulla di meno a mio figlio.
Con la mia compagna abbiamo discusso tanto, io la amo ma ero terrorizzato.
Vi prego, non mi giudicate, da fuori è tutto facile, ma da dentro la paura ti immobilizza, è una bestia nera che scivola subdola e ti blocca il fiato.
Un giorno, mentre mi facevo la barba in bagno, mi sono tagliato con il rasoio, un taglietto piccolo, un goccio di sangue e niente di più.
Ma è come se avesse aperto una voragine.
Mi sono guardato allo specchio per capire l’entità del danno.
E per la prima volta, ho visto mio padre.
Ho visto i suoi occhi, il suo viso, perfino i suoi capelli.
Ho visto lui ma non era lui, ero io.
E’ stata come una molla, come se il vaso si fosse aperto e tutta l’emozione repressa fosse esplosa verso l’esterno. Ho pianto senza controllo, senza freni, senza paura.
Quando ho smesso, sono andato dalla mia compagna e abbiamo fatto l’amore.
Non è successo subito come nei film, ma dopo un pò è successo, e tra una settimana nascerà mio figlio.
Non so se sarò come mio padre, ma di una cosa sono certo: sarò me stesso.
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