La storia di Franco – Da pornodivo a motivatore

Oggi al Bar Papà è stata una giornata particolare.

Mentre mettevo a posto le sedie, dalla radio sono partite le notizie.
Cronaca, meteo, sport.

Poi ho sentito la storia di una ragazzina quattordicenne, circondata e abusata dal “branco”.

Il più adulto del gruppo, è un ragazzo di 17 anni.

Alcuni di loro hanno dichiarato alla polizia che stavano “solo” giocando.

Ho avuto un brivido, veramente viviamo in questo mondo?

Le mie preoccupazioni sono tre:

  • che i ragazzi non percepiscano minimamente il problema
  • che i genitori di questi ragazzi giustifichino in qualche modo quelle che chiamano “ragazzate”
  • che mia figlia possa crescere in una situazione del genere.

Come padre di una figlia femmina, mi sento in balia degli ormoni generazionali e non so quali strumenti trasmetterle, non so se sia una questione di “valori” o di “armi”.

Armi intese come la considerazione di se, la consapevolezza e un carattere forte.

In tutto questo contesto, l’educazione sessuale, parte e si ferma al porno online senza però capirne il vero significato.

Certo, con internet tutto è diventato un fastfood del sesso, non c’è più nulla di erotico, romantico, utile… è tutta una corsa al godere il prima possibile senza curarsi dell’altro.

Non voglio fare quello che dice “ai miei tempi”, ma sto per farlo. Ai miei tempi internet era appena arrivato e per vedere un’ immagine erotica, a volte dovevi aspettare mezza giornata, per poi scoprire di aver sbagliato a cliccare e ritrovarti davanti alla foto di una donna vestita da idraulico che di sexy aveva ben poco.

E così si lavorava di fantasia.

Mentre penso a tutto questo, si apre la porta del bar ed entra un uomo, da solo, si siede al bancone e ordina un caffè lungo.

Lo guardo meglio, è un bel cinquantenne, fisico tenuto in allenamento, occhio vivo e un’ espressione attenta.

Mi sembra di conoscerlo, ma forse lo confondo con qualcun altro.

Non ci siamo già visti?”

Gli chiedo, per evitare figuracce.

Lui sorride.

Può darsi che tu mi abbia visto, si”

Ha un accento bolognese (o di quelle parti), poi mi si accende una luce.

Ma certo…Tu sei il divo del porno, Franco Trentalance!”
Mi guarda e sorride, come chi è abituato ad essere riconosciuto.

In realtà mi sono ritirato… comunque sono io”

Sono emozionato e imbarazzato allo stesso tempo: emozionato perchè l’ho sempre visto dall’altra parte dello schermo e ora è qui davanti a me; imbarazzato perchè l’ho riconosciuto subito e non vorrei pensasse male.

Ma chi se ne frega, è Franco Trentalance!

Non fai più film allora… e di cosa ti occupi adesso, se posso chiederlo?”

Mi sento come un bambino che vede il suo calciatore preferito.

Ora scrivo libri e lavoro come coach, come formatore: aiuto le persone a raggiungere i propri obiettivi. A dirti la verità, non è stato facile ritirarsi dal mondo dell’hard, ma c’è una fine per tutto e io volevo smettere quando ero ancora al top, come per un campione sportivo. Nessun rimpianto e devo ammettere che mi sono divertito parecchio”

E’ una risata contagiosa la sua che crea subito un clima familiare.

Birra?” gli chiedo.

Preferisco del vino, grazie. Una delle mie passioni è anche la viticoltura, ho iniziato a produrre vino tra le tante cose”

Bacco e Venere, cosa vuoi di più?”

Annusa il vino e ne beve un sorso.

Sai, credo che alla fine se si ha una mente lucida, la vita sia abbastanza semplice. Per stare bene in fondo servono poche cose. Un lavoro che ti piace…”

E tu lo hai fatto” aggiungo.

Avere due soldini, quelli che servono per vivere normalmente, senza voler strafare. Delle buone amicizie, ovviamente la salute… e per molti ma non per tutti, la voglia di formare una famiglia”

Lo osservo sorseggiare con calma mentre mi dice queste cose, a volte guarda oltre il bancone, probabilmente immerso in qualche ricordo lontano.

Hai sentito di quella ragazza, Franco? Stamattina”

Non so perchè mi è venuto da chiedergli un parere su questa notizia; forse perchè lui ha vissuto la sessualità in tante forme, forse perchè voglio capire se sono solo io a viverla così o è un sentimento anche di altri.

Parli della quattordicenne violentata dal branco?”
“Si”

E’ orribile, sono cose che mi rattristano profondamente. Di riflesso, penso anche al mio settore, quello del porno, dove sono cambiate molte cose e non tutte in positivo. Cominciando dai titoli ad esempio”

In che senso dai titoli?”

Spesso nei video scrivono: <stupro di gruppo…>, <sfondata>, <distrutta> eccetera…. questo fa capire che se l’offerta è questa, c’è qualcuno che la richiede. Naturalmente le attrici sono consenzienti, ma pensare che alcune persone si eccitano guardando questo tipo di video, quelli con donne “distrutte”, mi inquieta un po’”

Quindi anche nella vita vera, secondo te?” Chiedo per conferma.

Non credo che i fruitori di questi video extreme lo farebbero nella realtà, spesso certi desideri rimangono nei confini della fantasia. Ma si cerca nel web quello che non si trova nella vita vera come dici tu, e forse vorresti farlo davvero o forse no. Però ti ripeto, l’idea che gli uomini si eccitino guardando attrici pesantemente sottomesse, non mi sembra bello. Mi fa pensare ad uno sfogo poco sano, a una specie di rabbia repressa che sfocia in un certo tipo di sessualità.”

Beve ancora un sorso.

Si vede che è abituato a parlare con le persone, a trasmettere emozioni e concetti particolari.

E si vede anche che è dispiaciuto per alcune cose che stanno accadendo.

Secondo me” continua “Buona parte dei ragazzi di oggi, non sa come approcciarsi all’altro sesso, senza considerare che contemporaneamente, le ragazze hanno aumentato le loro aspettative riguardo al piacere e alla sessualità. L’aumento di queste aspettative è legato giustamente a un’ evoluzione del mondo femminile che passa anche attraverso i film hard, alle chiacchiere con le amiche più grandi, al desiderio di sentirsi soddisfatte e così via. Ma raramente c’è qualche esperto che con una mentalità elastica, possa offrirgli dei suggerimenti. Come conseguenza, molti ragazzi si sentono sotto pressione perché devono affrontare una performance. Una performance che non deve deludere. Ma se non sai come gestire certe situazioni, le emozioni negative si possono trasformare in rabbia verso se stessi o verso le donne. Da qui può nascere l’eccitazione nel vederle sottomesse sessualmente da altri. La verità, è che manca una vera cultura sessuale”

Si avverte un velo di tristezza dietro a queste riflessioni.

Fa un sospiro e prosegue.

Si punta sempre a primeggiare. Fin troppo. Bisogna essere i migliori! E se questo concetto non è sbagliato in assoluto, si corre però il rischio di venir presi dalla paura di non riuscire o di essere additati come falliti se non si raggiunge un obiettivo. Invece, accettare una sconfitta, imparando dagli errori, è una delle migliori forme di saggezza. Come se non bastasse, si fa tutto di corsa, porno compreso. Se ci pensi non si girano più quelli con la storia, adesso sono solo delle clip finalizzate all’atto in se: arrivo, faccio e vado via. Scarso rapporto tra gli attori, niente convivenza vera che fino a qualche anno fa, sui set era di diversi giorni nelle varie capitali d’Europa.

E la tua idea del sesso da ex pornodivo?”

Non scopro niente di nuovo se dico che il sesso dovrebbe essere prima di tutto un piacere, un gioco, una sperimentazione senza blocchi mentali ma nel rispetto dell’altro. Nel sesso e nella vita credo si possa fare qualsiasi cosa, a patto che si rispettino le persone e che si abbia consapevolezza di ciò che si fa. Se si vive in questo modo, il proprio percorso pur condito da qualche errore, sarà più interessante e soddisfacente”.

Nelle sue parole c’è la consapevolezza di quello che dice, ci sono le sue esperienze passate unite a quelle presenti.

Trentalance mi sembra davvero un uomo realizzato e proprio per questo, cerca di dare una mano agli altri quando glielo richiedono. Arrivare ai propri obiettivi senza restarne schiacciato, è il suo motto.

Un attimo dopo mi fissa dritto negli occhi e a gamba tesa mi chiede: “Tu ti senti realizzato?”

Domanda importante. Ci rifletto un attimo… mi guardo intorno e osservo il mio Bar; mi piace ma lo vorrei più grande, con più personale e con arredamenti ancora migliori così da poter superare la concorrenza. Guardo il bancone che mi piacerebbe fosse di legno, robusto ed elegante, poi lo specchio con le file di bottiglie che vorrei fossero di più e più pregiate.

Mi sto innervosendo.

Poi vedo la foto di mia figlia in bella vista sul mobile accanto a me.

E tutto passa.

Si” rispondo “Ho realizzato esattamente tutto quello che volevo”.

By |2021-04-11T15:41:33+02:00Aprile 12th, 2021|Blog, storie di papà|0 Comments

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