Genitori e figli al tempo del Coronavirus
A cura di Tecla Cappellucci, Elisabetta D’Amico, Francesca Mascio, Eliana Tenace
Gruppo Romano di Consultazione e Psicoterapia
L’irrompere del COVID-19 ha comportato un improvviso stravolgimento nella quotidianità della
vita di tutti noi.
I bambini e i ragazzi sono costretti a casa, le scuole e tutte le attività che li impegnano il pomeriggio
sono sospese. Prima ancora di preoccuparci di come fargli passare il tempo tra le mura domestiche,
la nostra attenzione è come spiegargli cosa sta succedendo. Per i più piccoli spiegazioni semplici e
veicolate dal tono mite di mamma e papà saranno di grande aiuto. Facciamoli partecipi in modo
realistico, ma rivolgiamoci a loro con parole e concetti adeguati e digeribili per la loro età. Ad
esempio, la spiegazione può essere che siamo tutti impegnati a fermare una influenza molto più
cattiva del solito e molto contagiosa. Dunque, in queste settimane staremo tutti a casa il più
possibile e seguiremo più del solito piccole, ma importantissime accortezze, come lavarci bene e
spesso le mani. Inoltre, contingentare la visione dei telegiornali con i bambini presenti aiuterà a
metterli al riparo da ansie e preoccupazioni catastrofiche.
Con i ragazzi più grandi, invece, per loro natura chiamati a confrontarsi con la innata tendenza
adolescenziale all’onnipotenza e ad affermarsi sfidando le regole, l’alleato dei genitori sarà un altro.
Papà e mamma potranno far leva sulla altrettanto innata necessità nei nostri ragazzi di aderire a
valori e ideali condivisi e riconosciuti dalla comunità a cui appartengono. Così come i messaggi che
calciatori e cantanti famosi stanno aiutando a sostenere. Primo fra tutti #Iorestoacasa.
In questo scenario di permanenza così prolungata dei figli in casa, un ruolo importante lo sta avendo
innegabilmente la tecnologia. In casa i ragazzi sono iperconnessi per la didattica digitale e per poter
salutare e giocare a distanza con gli amici. Papà e mamma è bene che rimangano comunque i più
importanti tutori del tempo e delle attività dei loro figli, aiutandoli ad alternare il computer e il
cellulare con le altre attività tutte da inventare.
Questa prolungata convivenza domestica figli-genitori può diventare occasione anche per parlare di
più con i propri figli. Mai come nei periodi di criticità e pericoli percepiti, i bambini e i ragazzi
hanno la necessità di ritrovare, nella presenza dei genitori, un riferimento affidabile e accessibile,
capace di mitigare i loro timori. Così è, naturalmente, anche nel caso di genitori separati.
È utile ricordare che vedere il proprio figlio è tra i motivi per cui sono concessi gli spostamenti in
questo tempo di limitazione alla circolazione, a causa dei provvedimenti che tutti conosciamo.
Anche nei casi in cui, in una cornice di separazione genitoriale e di profonda crisi familiare, un
genitore veda il proprio figlio attraverso il “servizio del diritto di visita e di relazione”, il cosiddetto
spazio neutro, quel “genitore incontrante” può continuare ad essere presente e coltivare la relazione
con il figlio, se sono possibili riorganizzazioni operative del servizio. Questo è realizzabile, ad
esempio, con collegamenti attraverso i canali telematici alla presenza virtuale degli operatori del
servizio, laddove fattibile per mezzi e possibilità organizzative.
Quando queste opportunità di incontro e di condivisione presentano, però, delle difficoltà
significative, può essere utile contattare un professionista per confrontarsi.
In questo momento di particolare criticità legata all’emergenza COVID-19, il Gruppo Romano di
Consultazione e Psicoterapia in collaborazione con Bar Papà offre la propria consulenza e il proprio supporto gratuitamente.
Tecla Cappellucci, telefono cellulare: 00 39 350 1006509
Elisabetta D’Amico, contatto skype: elisabettadami
Francesca Mascio, telefono cellulare: 00 39 393 5432519
Eliana Tenace, contatto skype: elianatenace
Gruppo Romano di Consultazione e Psicoterapia
g.r.consultazionepsicoterapia@gmail.com
00 39 351 6885663
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