Assegno natalizio per le famiglie
Quando si hanno bambini piccoli, ogni minimo aiuto economico può regalare alla famiglia
momenti di sollievo e serenità. Spesso, però, gli aiuti e le agevolazioni che il Governo
prevede per le famiglie non sempre sono conosciuti o chiari per le stesse.
Ecco perchè noi di Barpapà oggi parliamo della nuova circolare pubblicata dall’Inps, circolare n. 26 del 14 febbraio 2020, che illustra i cambiamenti previsti con la manovra del 2020 in termini di
bonus bebè.
Proviamo a capire in sintesi cosa prevede la manovra:
Chi ne ha diritto:
Il bonus natalità è stato riformulato dall’art. 1, co. 340 della Legge di Bilancio 2020, sia
nell’importo sia per quanto riguarda le soglie economiche d’accesso (Isee).
L’assegno natalizio spetta anche per Isee superiori alla soglia di 40.000 euro o in assenza di Isee.
La manovra conferma l’applicazione della maggiorazione del 20% dell’importo spettante
nel caso di nascita o adozione di figlio successivo al primo.
L’importo del bonus bebè viene riconosciuto in base all’Isee
– Se Isee non superiore a 7.000 euro annui l’assegno di natalità è pari a 1.920 euro annui o
2.304 euro annui in caso di figlio successivo al primo; ossia, rispettivamente, a 160 euro al
mese (primo figlio) o 192 euro al mese (figlio successivo al primo);
– Se Isee superiore a 7.000 euro annui, ma non superiore a 40.000 euro, l’assegno di natalità
è pari a 1.440 euro annui o 1.728 euro annui in caso di figlio successivo al primo; ossia,
rispettivamente, 120 euro al mese (primo figlio) o 144 euro al mese (figlio successivo al
primo);
– Se Isee superiore a 40.000 euro l’assegno di natalità è pari a 960 euro annui o 1.152 euro
annui in caso di figlio successivo al primo; ossia, rispettivamente, 80 euro al mese (primo
figlio) o 96 euro al mese (figlio successivo al primo).
L’assegno viene riconosciuto, in ogni caso, per un periodo massimo di 12 mensilità.
Come richiedere il bonus:
La domanda per richiedere il bonus bebè deve essere inoltrata esclusivamente in via
telematica all’Inps, entro 90 giorni dalla nascita oppure dalla data di ingresso del minore nel
nucleo familiare a seguito dell’adozione o dell’affidamento preadottivo.
Alla domanda, inoltre, deve essere allegato il modulo “SR163”, denominato “Richiesta di
pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito”.
Cosa succede se la famiglia non presenta il modello Isee:
Nella circolare dell’Inps sopra citata si legge che, alle famiglie che non presenteranno il
modello Isee il bonus bebè non sarà più sospeso, ma verrà invece riconosciuto l’importo
minimo spettante, pari ad 80 euro al mese o 96 euro nel caso di figlio successivo al primo.
In questi casi, il possesso degli ulteriori requisiti (relazione di genitorialità, convivenza con
il minore, ecc.) dovrà essere autodichiarato nella domanda di prestazione con assunzione di
responsabilità del richiedente in caso di dichiarazioni false e mendaci.
Se modello Isee viene presentato in ritardo o successivamente non si perde il diritto all’esatto importo.
Ed infatti, nel caso di presentazione successiva del modello Isee, l’importo dell’assegno potrà essere
integrato della differenza eventualmente spettante nel caso di collocazione in uno scaglione
che prevede l’erogazione di una somma maggiore.
Speriamo di aver fatto un minimo di chiarezza in più, ma se così non fosse potete scrivere a info@barpapa.it e proveremo a rispondervi nello specifico.
Avvocato Maria Rosaria Bruno
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